Responsabilità civile

Autovelox: i criteri di indirizzo e cooordinamento del Ministero dell'Interno

Ministero dell'Interno, direttiva 14/08/2009

Per migliorare la sicurezza stradale e ridurre il numero degli incidenti causati dall'eccesso di velocità, l'azione di contrasto degli organi di polizia stradale e delle Polizìe locali deve essere rivolta con prioritaria attenzione ai tratti di strada in cui si verifica un costante ed alto livello infortunistico.

Lo prevede la Direttiva 14 agosto 2009 con la quale il Ministero dell'Interno volta a garantire un'azione coordinata di prevenzione e contrasto dell'eccesso di velocità sulle strade.

In particolare il provvedimento prevede:

  • gestione esclusiva dei c.d. autovelox da parte delle forze di polizia (le società private non potranno più farlo);
  • obbligatorietà di segnalazione delle postazioni di rilevazione della velocità (vietate le pattuglie nascoste);
  • maggiore tutela della privacy: foto e riprese video potranno essere trattati esclusivamente da personale di Polizia;
  • controlli periodici alle apparecchiature per la rilevazione della velocità;
  • creazione di un osservatorio finalizzato al monitoraggio degli incidenti stradali dipendenti dall'eccesso di velocità e a misurare l'efficacia delle attività di contrasto adottate.

(Altalex, 31 agosto 2009. Cfr. eBook Autovelox di Manuela Rinaldi)

Ministero dell'Interno, Dipartimento Pubblica Sicurezza, direttiva 14 agosto 2009

OGGETTO: Direttiva per garantire un'azione coordinata di prevenzione e contrasto dell'eccesso di velocità sulle strade.

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PREMESSA

Il quadro normativo volto a contrastare condotte di guida non rispettose dei limiti di velocità e tali da costituire pericolo per la sicurezza stradale si è sviluppato, negli ultimi anni, introducendo nuove disposizioni che rendono possibile in modo sempre più diffuso e differenziato l'impiego di tecnologie di controllo remoto delle violazioni.

L'obiettivo del legislatore è di fornire agli organi di polizia stradale elencati nell'art. 12 del C.d.S. strumenti sempre più efficaci per contrastare il fenomeno dell'incidentalità stradale, il cui contenimento rientra anche tra i programmi prioritari dell'Unione Europea.

Benché l'evolversi della normativa nazionale sia in linea con gli indirizzi emersi in ambito comunitario, che hanno ribadito l'importanza dei dispositivi automatici di controllo per migliorare i livelli di sicurezza stradale, il nostro Paese è ancora lontano dal traguardo proposto nel 2001 dalla Commissione Europea di dimezzare entro il 2010 il numero delle vittime di incidenti stradali.

Appare, pertanto, necessario disciplinare l'utilizzo dei predetti dispositivi che consentono un'azione sistematica preventiva e repressiva secondo moduli operativi idonei ad ottimizzare l'impiego di uomini e mezzi per la realizzazione della predetta finalità.

Nell'esercizio delle attribuzioni indicate dall'art. 11 comma 3, C.d.S., si forniscono agli organi di polizia stradale criteri di indirizzo e coordinamento per dare concreta ed uniforme attuazione all'intento del legislatore.

Costituiscono parte integrante della direttiva le allegate istruzioni operative (AII.1) -predisposte dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza d'intesa con il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, sentito il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti -, riguardanti l'utilizzo delle apparecchiature di controllo e le modalità di accertamento delle violazioni per eccesso di velocità dei veicoli.

1. Obiettivi e criteri dell'azione di contrasto degli eccessi di velocità

Per migliorare la sicurezza stradale e ridurre il numero degli incidenti causati dall'eccesso di velocità, l'azione di contrasto degli organi di polizia stradale e delle Polizìe locali deve essere rivolta con prioritaria attenzione ai tratti di strada in cui si verifica un costante ed alto livello infortunistico.

Attraverso la puntuale applicazione della normativa di specie e l'attenta esecuzione delle direttive ministeriali le Forze di Polizia hanno progressivamente intensificato la propria attività di tutela della sicurezza stradale, con particolare riferimento al rispetto dei limiti di velocità.

Nonostante gli sforzi compiuti, si continua a registrare una elevata percentuale di infortuni dovuta a condotte di guida imprudenti che eccedono tali limiti, costituendo la principale causa di incidenti stradali, spesso con esito mortale, come emerge da univoche risultanze statistiche.

Per attivare più proficue strategie di contrasto è, pertanto, necessario sviluppare una maggiore sinergia tra tutti gli organismi a ciò preposti, attraverso una costante azione di coordinamento delle risorse disponibili a livello provinciale e nel rispetto delle specificità e dell'autonomia organizzativa propria di ciascuna della componenti coinvolte.

Tale attività dovrà necessariamente trovare il suo fondamento in una adeguata pianificazione che tenga conto dei seguenti criteri:

individuazione dei punti critici per la circolazione in cui maggiore è la sinistrosità stradale riferita al biennio precedente;

ricognizione ed eventuale revisione dell' elenco dei tratti di strada in cui, ai sensi dell'art.4 della Legge 168/2001, è consentito l'impiego di sistemi di controllo remoto delle violazioni;

rilevamento selettivo che consenta di sanzionare i conducenti responsabili dell'eccesso di velocità proporzionalmente al pericolo causato dalla loro condotta di guida;

contestazione immediata solo nei casi in cui sussistano tutte le garanzie per la sicurezza della circolazione e degli operatori;

coordinamento territoriale tra le Forze di Polizia e le Polizie locali per evitare la contemporanea effettuazione di più rilevamenti sul medesimo tratto di strada.

2. Competenza della Conferenza provinciale permanente nelle funzioni di pianificazione e coordinamento degli interventi di contrasto - Monitoraggio sui tassi di incidentalità.

Per garantire il raggiungimento degli obiettivi indicati, l'azione di coordinamento dei Prefetti deve continuare ad essere svolta con carattere di sistematicità.

Al fine di rafforzare le strategie oggetto di coordinamento e di pianificazione, appare indispensabile avvalersi, quale utile sede di confronto e di valutazione, della Conferenza provinciale permanente prevista dall' art. 11 del d.l.vo n. 300/1999 e successive modificazioni, nel cui ambito sono presenti tutti i soggetti responsabili o referenti in materia di sicurezza stradale e ciò anche alla luce degli ottimi risultati ottenuti sul territorio attraverso iniziative tendenti al più ampio coinvolgimento istituzionale di tutte le Amministrazioni, degli Enti pubblici e delle componenti sociali.

In detta struttura troverà idonea collocazione un osservatorio finalizzato al monitoraggio degli incidenti stradali dipendenti dall'eccesso di velocità e a misurare l'efficacia delle attività di contrasto adottate.

Nell'osservatorio saranno presenti le componenti istituzionali della polizia stradale e, se opportuno, altri organismi pubblici o associazioni private comunque interessati ai predetti fenomeni di incidentalità ed al loro contenimento.

Con cadenza semestrale le Conferenze provinciali permanenti approveranno un documento riepilogativo, contenente l'analisi delle rilevazioni effettuate, lo stato della sicurezza sulle strade e le iniziative adottate. Il documento sarà inviato al Dipartimento della Pubblica Sicurezza e al Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali.

L'attuazione del coordinamento operativo e la raccolta dei dati relativi ai servizi svolti saranno curate dalle sezioni della Polizia Stradale della specialità della Polizia di Stato, che provvederanno all'elaborazione dei risultati conseguiti per ogni ulteriore esigenza di analisi e verifica.

I Signori Prefetti interesseranno i Sindaci ed i Presidenti delle Province sul contenuto della presente direttiva perché ne diano esecuzione attraverso i Corpi o Servizi di Polizia Municipale e Provinciale.

Roberto Maroni

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