Camere minorili: la funzione sociale dell'avvocato è ineliminabile

Nel corso del XXXI Congresso Nazionale Forense (Bari, 22/24 novembre), che ha avuto ad oggetto il tema “L’Avvocatura per una democrazia solidale. Il Cittadino prima di tutto”, il presidente dell’UNIONE NAZIONALE CAMERE MINORILI, Luca Muglia, nel domandarsi provocatoriamente se il minore è un cittadino, ha denunciato il pesante “arretramento culturale” in materia di diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Diversi, secondo il presidente dell’UNCM, i segnali negativi registrati negli ultimi anni. Dal tentativo di “smantellamento” della struttura del Dipartimento della Giustizia Minorile a quello di abolizione dell'Osservatorio Nazionale sull’Infanzia, sventati entrambi grazie al tempestivo intervento degli addetti ai lavori. Dai ripetuti appelli del Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, che ha lamentato più volte le inadempienze politico-istituzionali, al 5° Rapporto del gruppo CRC, pubblicato di recente, che ha evidenziato le perduranti violazioni della Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, rinnovando le svariate raccomandazioni al Governo ed al Parlamento Italiano.

Unitamente ai tagli economici alle politiche sociali minorili ed alla drastica riduzione delle risorse destinate a bambini ed adolescenti l’avvocato Muglia ha richiamato, a titolo esemplificativo, il recente provvedimento legislativo che si ripropone meritevolmente l’equiparazione tra figli legittimi e figli naturali il cui testo, nel passaggio da un ramo del Parlamento all’altro, è stato stravolto al punto tale da aggravare, anziché eliminare, la discriminazione ai danni dei bambini nati fuori dal matrimonio.

Il presidente UNCM si è soffermato, infine, sui diversi temi oggetto di dibattito: l’accesso alla professione forense, il tirocinio, lo smaltimento dell’arretrato civile, la revisione dei parametri, soffermandosi in modo particolare sulla formazione e sulla nuova governance dell’avvocatura. Dopo aver elogiato la specializzazione, quale “strumento” di riconoscimento della vocazione e/o della professionalità degli avvocati, l’avvocato Muglia ha sottolineato la necessità che uno strumento siffatto sia affidato e gestito dall’Avvocatura (non dalle Università) e che, in ogni caso, sia scongiurato il rischio che la formazione possa divenire un “business” monopolizzato dalle associazioni specialistiche.

Quanto alla rappresentanza politica, secondo il presidente UNCM è necessario pervenire all’elezione diretta del presidente, ad una maggiore democraticità nell’elezione degli organi rappresentativi ed all’istituzione di un organismo che rappresenti la sintesi finale delle diverse voci dell’avvocatura.

A conclusione del suo intervento il rappresentante dell’UNCM ha richiamato la ineliminabile “funzione sociale” dell’avvocato, auspicando il definitivo abbandono dell’approccio adultocentrico a vantaggio di progetti di riforma moderni che focalizzino l’attenzione sul minore, sulla persona e sulla tutela delle relazioni familiari.

(Intervento dell'Avv. Luca Muglia, Presidente Unione Nazionale Camere Minorili, al XXXI Congresso nazionale forense)