Violenza di genere, prassi virtuose a tutela delle vittime e esigenze degli uffici giudiziari
Nell’ottica di migliorare la valutazione dei tempi e dei rischi per la prevenzione ed il contrasto alla violenza di genere e domestica, il Ministero della Giustizia e il Consiglio superiore della Magistratura annunciano l’invio di un questionario a tutte le Procure della Repubblica, per raccogliere le prassi virtuose a tutela delle vittime e conoscere le esigenze degli uffici giudiziari in materia.
Dopo gli ultimi terribili fatti di cronaca, con il ritrovamento del corpo della giovane di Vigovono, Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio, la Giustizia cerca un maggiore coordinamento nella prevenzione della violenza di genere, puntando a migliorare la valutazione di tempi e rischi. È al lavoro l’Osservatorio permanente sull’efficacia delle norme in tema di violenza di genere e domestica, un gruppo di lavoro composto da agli funzionari del Ministero insieme a magistrati, avvocati, docenti universitari, giornalisti, istituito dal Ministero della giustizia, con decreto del 4 ottobre 2022, con l’obiettivo di raccogliere le prassi organizzative degli uffici giudiziari e svolgere attività di analisi ed elaborazione dei dati statistici e giudiziari.
Tra le prime iniziative lanciate dall’Osservatorio, in sinergia con il Consiglio Superiore della Magistratura, il 21 novembre è stato annunciato l’avvio di un questionario indirizzato alle Procure della Repubblica, per far emergere le buone pratiche organizzative e le esigenze degli uffici giudiziari rispetto alla gestione dei procedimenti per i reati di violenza di genere e domestica.
Il formulario, fa sapere il Ministero tramite il proprio portale, è organizzato in più sezioni, corrispondenti agli ambiti di interesse dei quesiti, ed in particolare: specializzazione e formazione dei magistrati sul tema della violenza di genere e domestica, unitarietà personalizzazione del fascicolo e distribuzione dei carichi di lavoro, tempestività dell’azione giudiziaria, valutazione del rischio e protezione della vittima, coordinamento tra uffici giudiziari, coordinamento con la procura ed il tribunale per i minorenni, coordinamento con il tribunale ordinario penale, coordinamento con il tribunale ordinario civile, e ancora, valutazione della pericolosità dell’indagato, monitoraggio dei dati statistici sulle misure coercitive adottate, reti interistituzionali e particolari criticità riscontrate nella trattazione della materia.
Csm e Ministero fanno sapere di aver ritenuto opportuno, in spirito di leale collaborazione, e come stabilito in sede di Comitato paritetico, di trasmettere alle Procure un unico questionario, per non gravare gli uffici di un doppio onere di compilazione.
L’obiettivo condiviso è quello di favorire una migliore conoscenza delle esigenze avvertite in concreto dagli uffici giudiziari e delle prassi virtuose sperimentate a tutela delle vittime, per renderle patrimonio comune e promuovere l’adozione di modelli organizzativi uniformi, in relazione alle dimensioni e alle risorse degli uffici.
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