Amministrativo

Zone 30km/h: per la deroga ai 50 km/h occorre una ''motivazione''

La bozza della nuova direttiva del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti regola le ipotesi in cui i Comuni potranno emanare ordinanze che derogano al limite generale

È stata diffusa la bozza della nuova direttiva del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti (testo in calce) che regola le ipotesi in cui i Comuni potranno emanare ordinanze che derogano al limite generale di 50 km/h.

Sommario

Giornale di Diritto Amministrativo, Direzione scientifica: Cassese Sabino, Ed. IPSOA, Periodico. Tratta tutta la complessa materia con autorevoli commenti a norme, giurisprudenza e documenti che offrono una panoramica completa delle novità nell'ambito del diritto pubblico sia a livello nazionale che comunitario.
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Base normativa

L'articolo 7 del codice della strada assegna ai comuni il potere di adottare disposizioni sulla circolazione nei centri abitati che si attuano in misure derogatorie, temporanee o d'urgenza, limitazioni e blocchi temporanei al traffico degli stessi centri.

Per il combinato disposto dell'articolo 7, nonché dell'articolo 6, commi 1, 2, 4, detto potere deve essere esercitato nel rispetto del bilanciamento di interessi tra diritto alla mobilità e alla libera circolazione dei cittadini, con le esigenze di promozione della sicurezza della circolazione, tutela dell’ambiente, nell’ottica di prevenzione dell'inquinamento, del patrimonio artistico, ambientale, naturale e, nelle ipotesi di sospensione della circolazione, delle esigenze di sicurezza pubblica.

Metodologia delle ordinanze comunali che limitano la velocità sotto i 50 km/h

Secondo il testo di 7 pagine, diffuso in questi giorni e non ancora ufficiale, le ordinanze che possono essere eventualmente adottate dagli enti proprietari delle strade, individuando limiti di velocità in relazione a ogni strada o tratto di strada, in deroga a quanto previsto dal comma 1 dell'articolo 142 del codice, devono evidenziare la metodologia seguita per la stessa individuata.

Motivazione alla deroga dei 50 km/h

Ogni deroga al limite di velocità massimo di 50 km/h deve essere motivata indicando quali sono le condizioni, elencate sommariamente dalla stessa direttiva, e quale è, in relazione a dette condizioni, la valutazione fatta dall'amministrazione in merito al contemperamento dei diversi interessi pubblici che rilevano nella specie.

Riferimento agli elementi istruttori

Per la motivazione della deroga i comuni possono far riferimento ad alcuni elementi istruttori che la direttiva stessa, a fini esemplificativi, elenca:

  • tassi di incendi incidentalità monitorati nell'ultimo triennio,

  • peculiari condizioni di uso del contesto urbano di riferimento in coincidenza con la presenza di scuole, ospedali, aree verdi, esercizi commerciali di vicinato o di tratti di strada di interconnessione con cade extraurbane o aree a prevalente caratterizzazione industriale, indicate indicative di una elevata limitata presenza di utenza debole,

  • peculiari caratteristiche del contesto urbano, in riferimento alla presenza di immobili storici e di preminente interesse artistico e di unità abitative residenziali o, l'inverso di aree a bassa densità abitativa,

  • esigenze temporanee collegate a flussi turistici regionali o eventi di carattere straordinario.

Monitoraggio dell’attualità delle condizioni

La stessa direttiva conclude chiarendo che rimane implicita l'esigenza che le amministrazioni comunali verifichino nel tempo la perdurante attualità delle condizioni delle valutazioni che vanno a giustificare l'introduzione di deroghe al limite di velocità generale di 50 km orari.

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