Migrazione e asilo, il Parlamento Ue approva il nuovo patto

Esame più rapido delle domande di asilo anche alle frontiere, rimpatri più efficaci, potenziamento dell’identificazione in arrivo, controlli sanitari e di sicurezza obbligatori per gli irregolari. Sono solo alcune delle novità introdotte dal Nuovo patto su migrazione e asilo approvato dal Parlamento Europeo il 10 aprile scorso.

Dopo l’accordo politico di dicembre tra i governi UE, gli eurodeputati approvano i dieci testi legislativi che riformano la politica europea in tema di migrazione ed asilo.

Il regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione si occupa di aiutare i paesi UE più esposti alle pressioni migratorie, imponendo agli altri Stati membri di accogliere una parte dei richiedenti asilo, o di stanziare contributi finanziari o ancora di fornire sostegno tecnico operativo. In caso di aumenti improvvisi di arrivi, sarà applicabile il regolamento sulle situazioni di crisi e di forza maggiore, che istituisce un meccanismo di solidarietà e sostegno agli Stati membri interessati dal flusso migratorio eccezionale.

Il regolamento sui controlli alle frontiere introduce uno screening della durata massima di 7 giorni, per la raccolta dei dati biometrici ed i controlli sanitari e di sicurezza degli stranieri. Cambierà anche la procedura per il riconoscimento e la revoca della protezione internazionale, con un iter più snello e scadenze più brevi per le domande infondate o inammissibili.

Il regolamento Eurodac consente la memorizzazione nella banca dati delle impronte digitali e delle immagini del volto degli irregolari con più di 6 anni, permettendo alle autorità di segnalare anche individui aggressivi, armati o che rappresentano una minaccia per la sicurezza.

Nuove regole comuni anche per l’attribuzione delle qualifiche di beneficiario della protezione internazionale, che abrogano la direttiva 2011/95 UE. L’obiettivo del nuovo regolamento qualifiche è quello di armonizzare in tutta l’UE le decisioni in materia di asilo in modo da scoraggiare la circolazione dei migranti all’interno dell’Unione, assicurando parità di trattamento in ogni Stato.

Anche gli standard di accoglienza dei richiedenti asilo, per quanto riguarda alloggi, istruzione e sanità, dovranno essere uniformi in tutti gli stati membri.  Se ne occupa la direttiva sull’accoglienza, che consente anche ai richiedenti asilo registrati di iniziare a lavorare al più tardi entro 6 mesi dalla presentazione della domanda.

Infine. il regolamento sul reinsediamento e l’ammissione umanitaria prevede che gli Stati membri possano offrirsi di ospitare i cittadini di paesi terzi riconosciuti dall’ONU come rifugiati, garantendo loro un accesso legale, organizzato e sicuro.

I nuovi testi dovranno essere approvati formalmente anche dal Consiglio ed entreranno in vigore dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione. Per i regolamenti l’applicazione avverrà dopo due anni, e anche la direttiva sulle condizioni di accoglienza dovrà essere recepita nelle legislazioni degli Stati membri entro i due anni dalla pubblicazione.

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