Società offre caffè ai dipendenti: per loro è reddito
L'Agenzia delle Entrate, tramite la Risposta a Interpello n. 89 del 2024 (testo in calce), ha spiegato che i caffè omaggiati dall'impresa produttrice ai propri lavoratori, con finalità di merchandising, essendo anche commercializzati dalla stessa, contribuiscono alla formazione del reddito dei dipendenti.
La Società istante opera, infatti, nell’ambito della produzione e commercializzazione all'ingrosso e al dettaglio di caffè, the, e prodotti derivanti, nonché di prodotti alimentari e bevande, sia nel mercato interno che in quello internazionale, e tra i benefit ha previsto che ogni dipendente abbia diritto a una bevanda gratuita al giorno preparata all'interno della caffetteria durante il turno di lavoro, da consumarsi esclusivamente durante la pausa, nonché, una volta al mese, a ricevere in omaggio un pacchetto di miscela selezionata di caffè.
Lo scopo di tale beneficio è di fornire ai l'opportunità di assaggiare le numerose qualità di caffè della Società, oltre a consentire di far conoscere i prodotti anche ad amici e familiari, rilevando, tuttavia, come la concessione dei beni vada essenzialmente a beneficio della propria strategia commerciale più che a vantaggio dei singoli dipendenti, posto che l'omaggio deve essere fruito nei termini previsti, ad esempio mese o giorno e, al fine di poterlo descrivere e promuovere ai clienti, vietando, peraltro, qualsivoglia tipo di rivendita del prodotto.
L’Agenzia ha rilevato che i beni sono offerti, rispettivamente, con cadenza mensile e giornaliera, a tutti i dipendenti in organico a prescindere dalle vendite effettuate e dalla prestazione lavorativa svolta.
I dipendenti, inoltre, potrebbero utilizzare i predetti omaggi per soddisfare esigenze personali o potrebbero anche decidere di non fruirne, stante l'assenza di obblighi contrattuali specifici.
La società ha chiesto all’Agenzia di sapere se, in considerazione del prevalente interesse datoriale, i descritti beni erogati ai dipendenti possano considerarsi irrilevanti per la determinazione del reddito di lavoro dipendente ai sensi dell'articolo 51 del Tuir.
Secondo l’Agenzia delle Entrate, è quindi necessario considerare che gli omaggi in questione, per quanto ''utili'' alla strategia aziendale, in concreto, soddisfano un'esigenza propria del singolo lavoratore, come ad esempio prendere un caffè al bisogno, e rappresentano, comunque, un arricchimento dello stesso, come ad esempio quando riceve una volta al mese il sacchetto di miscele e i prodotti di merchandising e, pertanto, non possono considerarsi erogati nell'esclusivo interesse del datore di lavoro.
L’Agenzia ha spiegato che, se il valore dei beni assegnati dall'impresa ai propri dipendenti oltrepassi il limite previsto dal comma 3 dell'articolo 51 del Tuir, cioè euro 258,23, lo stesso costituisce reddito di lavoro dipendente concorrendo alla relativa formazione, quale bene in natura determinato ai sensi del comma 3 dell'articolo 9 del Tuir.